lunedì 17 novembre 2008

Quando bastava poco...

Oggi viviamo l'epoca della tecnica. E non tecnica in senso di capacità pratiche, ma di tecnologia utensile. Oggi nessuno studia più anatomia, o prospettiva, o antropologia per far arte. Gli artisti di una volta, anzi, gli Artisti di una volta, passavano gran parte della loro vita studiando. Il disegno, l'anatomia, la prospettiva, l'antropologia, le materie umanistiche, creando poi un prodotto studiato, equilibrato, ben fatto e strutturato, l'Opera d'Arte. Oggi basta poco per fare "arte". Basta avere l'idea geniale, chi per te la realizza, un ricco mecenate alle spalle che ti espone in una galleria e ti sgancia un assegno ed è fatta. Poi, la tua opera finisce direttamente in un museo se va male, se va bene in casa di qualche ricco collezionista a cui non frega nulla di cosa hai fatto purchè porti il tuo nome. Questa è la realtà dei fatti. Oggi si diventa artisti così. Poi se non sei in grado di prender la matita in mano e fare un ritratto non fa niente, tanto quella è roba antiquata. E gli artisti contemporanei,i loro mecenati e i critici comprati si lamentano anche che le gallerie di arte contemporanea siano così poco frequentate. Mon dieu!


E penso a noi poveri fumettisti o aspiranti tali, che passiamo la nostra miserrima vita a studiare anatomia, espressioni, prospettiva, sceneggiatura, scrittura, antropologia, arte, chiaroscuro, colore, che non abbiamo uno stipendio, che disperatamente cerchiamo di proporre il nostro lavoro in manifestazioni come Lucca Comics o Napoli Comicon un pò come gli espressionisti nel Salon des Refusés. Noi che perchè proponiamo e lavoriamo su un mezzo di comunicazione popolare non siamo considerati artisti nonostante il nostro impegno.


Sapete cosa mi ha dato soddisfazione? Andare in un corso di scultura in accademia durante il disegno della modella in posa, tra gli artisti di oggi armati dei loro pastelli Caran D'Ache da 2 euro l'uno, con le loro grafiti e gomme pane della Faber Castel (solo il meglio per i veri artisti) e con una matina da poco, multipigmento, di quelle per dire che ci fan giocare i bambini dell'asilo, ho fatto un disegno, piccolo e misero, senza disegno di base, dando solo le sfumature di luci e ombre così come venivano. Certo non è un capolavoro, ma ha lasciato a bocca aperta tutti, una schifezza simile fatta in 5 minuti.

Sapete cosa penso? Un giorno si perderà talmente tanto la VERA tecnica, che si arriverà a dire che Michelangelo era un alieno perchè ha fatto cose impossibili ad un uomo.

Ma spero di non vivere abbastanza per udire tali idiozie!

2 commenti:

ViValdo ha detto...

dai magi! su con la vita, che, se non altro, il disegno classico ha vari lati positivi: fa aumentare la propria autostima, mantiene concentrati e rilassati allo stesso tempo (lo zen e l'arte dei pastelli a cera), lo si può praticare ovunqie (a parte in treno e sott'acqua).

comunque, anche quando i quadri li faranno i robot, il principale motivo di apprezzamento sarà lo stesso che c'era anche ai tempi di michelangelo e indietro fino alla grotte di altamura: si apprezzerà l'idea, la scelta.

MaGiLLa ha detto...

...l'idea è nulla senza la Bellezza però. Non tutto è arte!

Oggi c'è gente che mette una sedia in mezzo ad una stanza e lo intitola "grembo materno". E' arte quella?